C’è un sorriso in più, anche grazie alla Madonna Incoronata, tra i bambini nei campi profughi in Turchia lungo il confine siriano. In mezzo alle tendopoli di chi è fuggito dalla guerra, la violenza, la morte, la devastazione, perdendo tutto (la casa, il lavoro, ma anche troppo spesso gli affetti più cari), il comitato non profit Support syrian children ha distribuito pacchi di generi alimentari e di prima necessità grazie alla generosità di tanti di noi.
Questo nostro contributo non sarà determinante per risolvere la situazione, ma se messo insieme a tante altre piccole azioni solidali, umane e gratuite, può diventare una forza dirompente contro l’indifferenza nei confronti di un'umanità fragile e ferita dall'odio. Di ritorno dal suo viaggio a Lesbo lo scorso 16 aprile, alla domanda «Perché soltanto dodici profughi vengono con lei a Roma?», papa Francesco ha risposto con una frase semplice, quanto disarmante di santa Teresa di Calcutta: «È una goccia d’acqua nel mare, ma dopo quella goccia, il mare non sarà lo stesso».
Ecco il significato di quanto fatto nel corso della quaresima nella nostra parrocchia il 20 e il 21 febbraio. Il banchetto di saponi di Aleppo allestito dal comitato Support syrian children, gestito da Francesco Bovo e Anna Maria Baccan, ha fruttato una raccolta di oltre 1.600 euro con cui sono stati preparati 160 pacchi distribuiti ad altrettante famiglie direttamente dalla presidente del comitato Arianna Martini che si è recata in Turchia insieme a un medico che ha visitato i bambini.
Ecco il diario fotografico della missione di consegna del comitato: http://www.supportsyrianchildren.org/diario-dal-campo-distibuzioni-missione-aprile-2016/